Produttività: sfatiamo i 5 miti più comuni
Di consigli sulla produttività, ne leggiamo o ne ascoltiamo sempre a bizzeffe. Nel pratico però, quali sono quelli realmente utili? E quali sono quelli che invece vanno ignorati?
In questo post voglio parlarti di 5 miti sulla produttività che dobbiamo imparare a non considerare inamovibili a priori. O almeno a considerarli idonei soltanto dopo averli trovati veramente efficaci nella nostra esperienza quotidiana di lavoro.
Iniziamo subito!
MITO 1: IL MULTITASKING È INTRINSECAMENTE NEGATIVO
Avrai già sentito questa frase, immagino.
Ok, il concetto di saltare costantemente da una cosa da fare all’altra ha effetti negativi sulla tua produttività. È importante notare, tuttavia, che il passare da un’attività a un’altra non significa multitasking.
Il multitasking si basa sul concetto di fare più di una cosa alla volta. E ci sono alcune note positive nel praticarlo.
Eh sì, perché fare più cose contemporaneamente potrebbe massimizzare il tuo tempo e in molti casi migliorare la tua performance.
Come è possibile? La chiave è svolgere compiti complementari piuttosto che concorrenti. I compiti complementari sono quelli che richiedono lo stesso sforzo cognitivo o tipo di concentrazione.
MITO N. 2: LE PERSONE MATTINIERE SONO PIÙ PRODUTTIVE
Probabilmente hai sentito consigli come questo, ripetuti più e più volte: per avere una giornata produttiva, è necessario iniziare presto. Come se svegliarci presto possa trasformarci magicamente in persone efficienti e mattiniere.
Niente naturalmente contro chi è mattiniero, ma non è necessariamente vero che svegliarci presto ci renda più efficienti, almeno tutti i giorni.
Prendiamo per esempio uno studio condotto da scienziati dell’Università di Liegi in Belgio. La ricerca ha incluso 31 partecipanti: 15 dei quali si sono vantati di essere i nottambuli più importanti, mentre gli altri 16 si sono classificati come mattinieri.
Passando due notti in un laboratorio del sonno, i due gruppi hanno avuto differenze di circa quattro ore nei loro schemi di sonno. Ad esempio, se i mattinieri volavano fuori dal letto alle 7 del mattino, i nottambuli non si alzavano fino alle 11:00.
A distanza di un’ora e mezza e 10 ore e mezza dopo i loro tempi di sveglia, i partecipanti sono stati sottoposti a un test per valutare la loro capacità di mantenere l’attenzione focalizzata mentre una risonanza magnetica misurava la loro attività cerebrale.
Nel test mattutino che si è verificato poco dopo la sveglia, non c’era una vera differenza tra i mattinieri e i nottambuli. Ma durante il test di sera? I nottambuli erano molto meno intontiti e risultavano più reattivi dei primi mattinieri.
Quindi, in parole povere, chi si alza dopo può rimanere mentalmente sveglio più a lungo, prima di sentirsi esausto.
Per quanto riguarda la risonanza magnetica della funzione cerebrale, questa ha confermato tali risultati. Dieci ore e mezza dopo il risveglio, le persone mattiniere avevano un’attività cerebrale molto più bassa in regioni legate a funzioni come l’attenzione.
Anche altre ricerche dicono che i nottambuli sono più reattivi nel corso della giornata.
Uno studio diverso su 420 partecipanti ha rilevato che i nottambuli hanno superato i mattinieri in alcuni test di intelligenza, in particolare nella memoria di lavoro e nella velocità di elaborazione. E il vero colpo di scena? Quel risultato non cambiava anche quando i test venivano fatti nelle ore del mattino.
MITO N. 3: IL MODO MIGLIORE PER BATTERE UNA CRISI È PRENDERSI UNA PAUSA
Uno dei consigli più ricorrenti quando affrontiamo un blocco creativo e non vediamo via d’uscita, è quello di staccare un po’. Ci viene consigliato di fare una passeggiata; di lavorare su qualcos’altro o di fare qualsiasi altra cosa che possa distrarci da ciò che ci crea il problema.
Se è vero che staccare può farci sentire meglio, è altrettanto vero che non è sempre il modo migliore per farcela.
La scienza dice che il modo più efficace per arrivare dall’altra parte di un blocco creativo è fare la cosa che sembra impossibile: continuare a spingere per riuscire a sbloccarsi.
Secondo una ricerca della Kellogg School della Northwestern University, la perseveranza è tutto ciò che serve per approdare alle tue idee più grandi.
Durante lo studio, i partecipanti hanno analizzato idee creative (nella forma di piatti originali da servire durante la cena del Ringraziamento) durante due brevi periodi di tempo. Quando la prima parte di tempo si è esaurita, è stato chiesto loro di stimare quante più idee potevano generare durante il secondo periodo.
In media, i partecipanti si sono sottovalutati. Hanno predetto che potevano generare altre 10 idee durante quel secondo intervallo di tempo. Tuttavia, in realtà sono arrivati più vicini a 15.
E la scoperta più interessante? Le idee erano anche molto più creative durante quel secondo blocco temporale.
MITO N. 4: COMPLETA I COMPITI FACILI PRIMA DEI PROGETTI COMPLESSI
La maggior parte delle persone riempie l’inizio della sua giornata di lavoro con tutti i tipi di attività meno strategiche, come rispondere alle email e mettersi in contatto con i colleghi.
Crediamo che sia proficuo togliere di mezzo tutte quelle piccole cose per concentrarsi poi sul lavoro più grande che è il vero obiettivo per quel giorno. Un po’ come fossero le faccende di casa.
C’è un fondo di verità in questa idea: dedicarsi alle attività meno strategiche per poi buttarsi a capofitto su quelle veramente decisive. Ma spesso sbagliamo il momento della giornata.
Molti psicologi ed esperti affermano che in genere è molto meglio dare il via alla tua giornata con qualcosa di più grande e più significativo, o persino un compito che temi.
Probabilmente hai sentito parlare del modo di dire di “mangiare la rana”, che fa riferimento alla vecchia citazione di Mark Twain “Se la prima cosa che fai quando ti svegli al mattino è mangiare una rana viva, avrai la soddisfazione di sapere che probabilmente sarà la cosa peggiore che ti capiterà per tutta la giornata”.
Quindi, se inizi la tua giornata con qualcosa di veramente indigesto, puoi alimentare il resto del giorno sapendo che il peggio è dietro di te.
Lo psicologo Ron Friedman, autore del libro The best place to work spiega che le prime tre ore dei nostri giorni lavorativi sono in realtà i momenti nei quali siamo più concentrati.
“Se finiamo per dilapidare quelle prime tre ore reagendo subito alle priorità di altre persone, che in definitiva è la segreteria telefonica o l’email, ci sarà sempre una lista di altre persone che richiedono il nostro tempo e che finisce per usare le nostre ore migliori e per non farci essere abbastanza efficaci come potremmo essere…” Friedman spiega in un Harvard Business Review Ideacast.
Inoltre, mentre ci spostiamo nel pomeriggio, sperimentiamo una diminuzione del funzionamento cognitivo.
Quindi, affrontare il tuo lavoro più importante per prima cosa potrebbe essere il modo migliore per avere una giornata lavorativa più produttiva.
MITO N. 5: ESSERE PRODUTTIVI SIGNIFICA OTTENERE TUTTO QUELLO CHE C’È NELLA TUA LISTA DI COSE DA FARE IN UN SOLO GIORNO
Quando immagini una giornata produttiva, che aspetto ha?
Sfortunatamente per la maggior parte delle persone, è fin troppo facile confondere i termini “occupato” e “produttivo”.
Vogliamo una casella di posta elettronica vuota e una lista di cose da fare che sembri che sia passata attraverso un distruggidocumenti, come oggetto di vanto alla fine di una sessione di lavoro piena zeppa. Devi sapere però, che questi non sono i veri indicatori dei tuoi livelli di produttività.
Certo, ti potresti sentire meglio se riuscissi a ridurre la posta in arrivo da 382 a 150, ma chiediti questo: è stato davvero l’uso più efficiente del tuo tempo? Oppure sarebbe stato meglio dedicare quelle ore a fare progressi significativi su quella presentazione strategicamente importante che è imminente?
Quando si tratta di vera produttività, è importante ricordare la regola d’oro della qualità rispetto alla quantità.
Quando riesci a fare passi avanti con quel grande, allettante progetto che hai in testa, sei produttivo (probabilmente ancor di più) come quando depenni 15 cose diverse dalla tua lista di cose da fare.
ALLA FINE POSSIAMO GIUNGERE A UNA SINTESI:
- Quando hai un progetto grande o un’attività che ti preoccupa, puoi accavallarla, nel corso della giornata, con altre attività senza però abbandonarla del tutto rispetto agli altri compiti.
- È giusto qualche volta alzarsi presto per mettersi subito all’opera soprattutto se hai avuto un’idea migliorativa al progetto ma non è necessario farlo per forza tutti i giorni.
- È spesso meglio buttarsi a capofitto subito nelle prime ore lavorative del mattino su quel tema che ti preoccupa di più o che è il vero obiettivo della giornata senza farti distrarre dalle piccole attività o abitudini che puoi gestire in altri momenti.
- Prima la cosa più strategica per te e poi il resto di tutte quelle attività che avevi in mente di fare nel corso della giornata. Non devi fare tutto e individuare delle priorità è un elemento decisivo. Ricorda “chi troppo vuole nulla stringe”.
LA PRODUTTIVITÀ È PERSONALE
Se vuoi aumentare la tua produttività, questa che hai letto può essere una giusta dose di consigli chiave necessari per dominare la tua giornata lavorativa.
Questi consigli non vogliono contraddire in pieno alcune regole che consideriamo ormai consolidate, ma soltanto farti aprire gli occhi su quanto sia rischioso fare nostri alcuni preconcetti che poi nella realtà non funzionano.
Per quanto riguarda la tua produttività, tuttavia, è importante ricordare che la cosa più intelligente che puoi fare è applicare ciò che hai sperimentato e che funziona meglio per te.
Sembra banale dire così, ma solo applicando delle pratiche puoi scoprire quali sono quelle migliori per te. In tutta le esperienze della tua vita, in fondo, è così.
Non dovremmo dare per scontato che sia necessario cambiare immediatamente marcia e cambiare approccio. Alla fine, se un metodo di lavoro ci aiuta a fare le cose, è davvero tutto ciò che conta per essere più produttivi.
Ho creato anche il corso tieni il tempo, per capire come può esserti di aiuto, guarda il video introduttivo. 🙂