Trovare la mia assistente ideale è stato divertente e mi ha aiutato a capire meglio di cosa ho bisogno.
Anche eventuali errori di comunicazione o di delega si sono rivelati utili per migliorare.
Imparare a delegare, quando per molti anni hai fatto tutto da sola, non è semplice!
Questa settimana vi presento Gioia Gottini , coltivatrice di successi per donne.
Krisztina Fekecs: Ti presenti con qualche parola?
Gioia Gottini: Mi chiamo Gioia Gottini e sono una coltivatrice di successi. Cosa vuol dire? Che aiuto le donne in proprio a ottenere il successo professionale che meritano. Lo faccio attraverso percorsi di Personal Branding, Marketing, Planning e Comunicazione.
KF: Da quanto tempo svolgi la tua attività?
GG: In questa forma dal 2014, prima mi occupavo di life coaching in senso più ampio.
KF: Come è cambiata nel tempo la tua struttura/gestione?
GG: Ho semplificato molto: facendo un buon personal branding metto a fuoco la mia cliente ideale, e a quel punto tutto quello che faccio e che propongo è pensato per lei.
KF: Quando e perché hai pensato la prima volta a delegare?
GG: Nel 2015: con un (secondo) bimbo di pochi mesi sapevo che dopo la maternità avrei avuto bisogno di una mano per gestire il mio business in crescita in modo efficace.
KF: Come ti sentivi?
GG: Tranquilla: sapevo di cosa avevo bisogno e che cosa avrei voluto delegare.
KF: Come hai affrontato la prima esperienza? Eri scettica o fiduciosa?
GG: Ho fatto una selezione molto accurata tra le persone che avevano risposto al mio annuncio, e ho scelto poi Tra una rosa finale di 4.
KF: Quanto tempo è passato tra la prima volta in cui hai pensato di aver bisogno di un’assistente e il momento in cui hai fatto l’annuncio?
GG: Ho iniziato a pensarci verso fine 2014, quando sono entrata in maternità. Ho messo l’annuncio a fine maternità (luglio 2015) e l’ho selezionata a settembre.
KF: Quale era il tuo dubbio più forte prima di mettere l’annuncio? Il problema della fiducia, trovare la persona giusta o l’aspetto economico?
GG: Trovare la persona giusta: ecco perché ho fatto delle selezioni e c’era anche un “quiz” d’ingresso per la candidatura. Avevo le idee molto chiare su chi stavo cercando e per cosa, trovo che gli annunci generici facciano perdere tempo a chi cerca e a chi si candida.
KF: Quale task hai delegato la primissima volta?
GG: Ho fatto fare dei test: gestione social, check di lettura di una newsletter, una cover grafica, rispondere a delle mail.
KF: Avevi un piano per la procedura della delega?
GG: Non un vero piano, ma ho creato dei documenti di workflow per spiegare step by step come eseguire le varie procedure alla base del mio business.
KF: Come hai scelto le attività da delegare?
GG: Ho delegato: dapprima cose piccole e semplici, poi cose noiose e poco centrali al mio business. Ho tenuto per me la parte creativa e gran parte della comunicazione.
KF: Come hai gestito la comunicazione?
GG: La ricerca della mia assistente è stata condivisa con il mio pubblico: l’annuncio era destinato solo alla lettrici della mia newsletter. Una volta selezionata, l’ho presentata come mia “aiuto giardiniera”.
KF: Era un’esperienza positiva?
GG: Trovare la mia assistente ideale è stato divertente e mi ha aiutato a capire meglio di cosa ho bisogno. Anche eventuali errori di comunicazione o di delega si sono rivelati utili per migliorare. Imparare a delegare, quando per molti anni hai fatto tutto da sola, non è semplice!
KF: Che bilancio hai fatto dopo la prima delega in termini di tempo e soldi guadagnati?
GG: Ottimo: ho guadagnato molto tempo, ho un backup se vado in vacanza, ho potuto delegare cose che non sono il mio forte e per questo ho potuto fatturare di più.
KF: Sei riuscito a stabilire una procedura per la delega?
GG: Sì, come dicevo ho creato dei doc di workflow, un giorno a settimana per condividere tasks e progressi e una call mensile.
KF: Quale è la caratteristica (del delegato) più importante per te?
GG: La capacità di imparare, l’iniziativa personale e l’attenzione.
KF: Come ti ha cambiato la vita /la tua attività la delega?
GG: Ho più tempo per le cose fondamentali del mio lavoro; ho qualcuno con cui confrontarmi per nuove strategie e la sicurezza che se vado in vacanza e c’è un’emergenza qualcuno se ne occupa.
KF: C’è un dettaglio che gestiresti diversamente se potessi tornare indietro?
GG: No!
KF: Cosa consiglieresti a una persona che sta valutando di iniziare a sperimentare la delega?
GG: Di avere le idee chiare: cosa vuoi delegare e perché? E di sapere che all’inizio dovrà dare molti feedback quindi ci metterà più di prima. Ma solo per poco.
KF: Cosa pensi della fiducia?
GG: E’ fondamentale da entrambe le parti.
KF: Qual’è stato il punto critico della collaborazione?
GG: Per me: imparare ad affidarmi.
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